TERAMO – Studenti dell’Università di Teramo abbandonati dalla Regione durante l’emergenza Coronavirus. In un documento firmato dall’Unione degli Universitari – UDU Teramo PuntoCom Saturno – Progetto Bioscienze Thesis Scienze Politiche Prospettiva Studentesca, i rappresentanti delle associazioni dell’Ateneo aprutino denunciano come a due mesi di distanza dalla data prevista per l’erogazione delle borse di studio, la Regione Abruzzo abbia stanziato una somma del tutto insufficiente a coprire le reali necessità degli aventi diritto: Circa 187mila euro rispetto ai circa 521mila euro previsti, pari al 35% del budget. Il che significa che solo uno studente su tre mediamente riceverà la borsa di studio cui avrebbe avuto diritto.
«Siamo in un momento molto complicato che colpisce tutti, ma qualcuno si sta dimenticando degli studenti – scrivono le associazioni studentesche – Sono ormai passati mesi dalla pubblicazione della graduatoria dei beneficiari delle borse di studio e gli studenti idonei non beneficiari aspettano fiduciosi lo scorrimento della graduatoria che solitamente viene pubblicata nel mese di aprile per vedere riconosciuto quello che è un loro diritto».
«Non riteniamo questa situazione tollerabile, soprattutto in questo momento di grande difficoltà in cui gli studenti hanno assoluta necessità di vedere garantito il proprio diritto allo studio… E certamente i problemi sul diritto allo studio non si limitano a questo: infatti, a seguito del blocco, ovviamente inevitabile, del servizio mensa dell’università, gli studenti borsisti stanno sostenendo dei costi, quelli del vitto, che normalmente non avrebbero dovuto accollarsi. Tutto ciò non fa altro che amplificare le conseguenze economiche del "lockdown". Non meno importante è la questione degli affitti, in una “città universitaria” dove siamo ancora in attesa di una casa dello studente sono molti gli iscritti dell’Ateneo che si trovano in grave difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione. Ci teniamo a sottolineare la necessità di un tempestivo intervento regionale, poiché solo così si potrà tutelare un diritto che spetta, nella sola Teramo, a più di 300 studenti. Vista l’emergenza in cui versiamo è necessario dare certezze agli studenti, e la Regione Abruzzo, ora più che mai, deve assolvere ai propri doveri. Vi è necessità, in materia di diritto allo studio, di un vero e proprio cambio di passo».